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Autore: Carla Maria Russo

Romanzo scritto con grande sensibilità.

La protagonista della storia è Costanza d'Altavilla, principessa normanna che ha abbandonato lo sfarzo della corte per ritirarsi in un monastero da quando aveva sedici anni, e che ne esce per la prima volta solo a trent'anni passati.

Una sorella nel convento le annuncia che deve partire, che il re vuole vederla, probabilmente perchè sta per morire e desidera salutarla.

Costanza parte a malincuore, senza sapere che non le sarà permesso ritornare in quella che era stata la sua casa fino a quel momento e si presenta al cospetto di suo nipote, il re.

Fino ad allora Costanza non aveva pensato a chi sarebbe stato il successore, aveva solo pregato il signore che li aiutasse.

Il re non aveva figli e oltre a lei l'unico altro membro della famiglia reale è un figlio illeggittimo di un nobile e di una prostituta, Tancredi.

Purtroppo non è possibile incoronare un bastardo.

Il re le annuncia che deve lasciare il monastero per fare il suo dovere verso il suo paese e sposare Enrico, l'erede dell'imperatore tedesco, un ragazzino di 19 anni di indole sadica che non è nemmeno capace di scrivere.

Non rivedrà più le sue sorelle in moastero.

Non potrà nemmeno dir loro addio.

Costanza sarà forte e saprà sopportare le angherie del marito, che sfoga su di lei tutte le sue frustrazioni, e dei suoi avversari politici, che cospirano contro di lei e la accusano pubblicamente di essere una spergiura, per screditarla davanti al popolo.

Ma i cittadini di Palermo sono fedeli alla loro regina, che si è sempre preoccupata del benessere dei suoi sudditi prima che del proprio, e sapranno difenderla dal marito e dai suoi nemici.

Il ritmo del romanzo è coinvolgente perchè movimentato e continua a incuriosire il lettore, che non sa mai cosa aspettarsi.

Lo consiglio a chi s'interessa alla storia, ma credo che metta d'accordo i gusti di tutti, perchè è semplice da seguire (e capire) e molto interessante

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